Il contest Indie Cover di quest’anno, aperto agli utenti Kobo Writing Life di qualsiasi Paese, ha visto una partecipazione incredibile sia per quanto riguarda le candidature da parte degli autori, sia per quanto riguarda le votazioni da parte dei lettori di tutto il mondo. Grazie a tutti!
Ecco i vincitori del primo, secondo e terzo posto, ecco le cover che hanno ricevuto più voti in assoluto:
- Ceux qui ne renonçaient pas di Luca Tahtieazym: siamo nel campo del thriller, francese, la cover è stata realizzata dall’autore stesso.
- Il circolo di Stefano Censi: di nuovo un thriller, ma italiano, e di spionaggio. Anche in questo caso la cover è stata realizzata dall’autore.
- Helende Bladeren di Claudia Boon: la copertina di questo fantasy olandese è stata realizzata dall’illustratrice freelance Tara Spruit.



Il primo classificato riceverà un eReader Kobo a scelta, e il suo libro sarà pubblicizzato durante il podcast di Kobo Writing Life. Il secondo e il terzo classificato riceveranno in regalo un Kobo Nia, l’ultimo eReader di casa Kobo.
Abbiamo chiesto a Stefano Censi di condividere con noi come ha lavorato all’ideazione e alla realizzazione pratica della copertina:
“Prima di parlare della realizzazione della copertina è importante fare una piccola premessa riguardo la natura del romanzo ad essa strettamente collegato. Il Circolo è un fanta-thriller nato dall’idea di creare una storia attorno alle più importanti teorie di complotto che hanno caratterizzato la Storia dell’ultimo paio di secoli e che vede negli Stati Uniti l’attore principale (no, non sono anti-americano). Nel libro si parla di una Confraternita secolare, il Circolo appunto, che nella realtà ha un altro nome e che il mio editor mi ha consigliato di non citare per evitare accostamenti troppo diretti con personaggi esistiti o tutt’ora in vita e quindi problemi di ordine legale. Ciò che inizialmente doveva essere un teschio (simbolo della loggia) è divenuto un simbolo stilizzato, un craneo (cerchio) sovrapposto a due ossa incrociate (i quattro raggi attorno al cerchio) da me pensato per racchiudere in sé il significato della confraternita originale e le varie corrispondenze numerologiche di cui parlo nel libro. Inoltre, la rappresentazione grafica ricorda un sole, una luce che dal centro si dipana verso l’esterno. Lo sfondo, invece, ricorda una cripta. Non a caso, la sede nella quale la confraternita opera tutt’ora viene chiamata “La Cripta” (il suo nome nel romanzo è “Il Tempio”). L’idea è stata quella di utilizzare un luogo buio e misterioso (sensazione di mistero e di ignoto che si percepisce lungo tutto il corso della narrazione) sovrastato dallo stemma del Circolo che forma sul pavimento un cono di luce. Questo escamotage tecnico mi ha permesso di creare una forma che ricorda una piramide tronca, da sempre simbolo della Massoneria Illuminata. Se si presta attenzione alla parte centrale della composizione, sullo sfondo si vede una porta di accesso, in parte coperta dal simbolo, dalla quale si intravede una pupilla di luce che illumina l’interno. Se a questo elemento aggiungiamo il sole stilizzato, la luce sul pavimento e la forma che ne scaturisce si comprende come io abbia voluto ricreare in modo del tutto nuovo uno dei due lati del Sigillo degli Stati Uniti (di cui parlo nel romanzo) impresso sulla banconota da un dollaro, attorno al quale sono sorte molte teorie complottiste che vedono gli Stati Uniti, la confraternita e la Massoneria illuminata i responsabili dell’attuazione del Nuovo Ordine Mondiale. Nello spiegare il significato della copertina ho citato volutamente alcuni elementi presenti nel romanzo, ma non l’ho fatto per pubblicità. Il più grande errore, infatti, che un autore, soprattutto un esordiente o un self-publisher, possa commettere nel condividere la propria opera è quello di dare importanza al solo contenuto, considerando ciò che ruota attorno ad esso un qualcosa in più, un elemento marginale, per giunta del tutto slegato dal progetto nel suo insieme. Non esagero se dico che un buon quarto del tempo intercorso tra la prima stesura del romanzo e la sua pubblicazione io l’abbia impiegato nel pensare e progettare la sua copertina e che solo una volta certo della corrispondenza di contenuti io abbia deciso di renderlo fruibile a tutti.
Da un punto di vista prettamente tecnico, nel realizzare la copertina de Il Circolo ho utilizzato tre software del pacchetto Adobe. La prima cosa che ho fatto è stata aprire Adobe Illustrator e realizzare lo stemma in vettoriale, subito dopo esportato in Photoshop. Una volta creato il livello, l’ho convertito in layer 3D e ho dato tridimensionalità al vettore, salvandolo in seguito come file .obj. Quest’ultimo è stato succesivamente modificato, texturizzato e renderizzato in Adobe Dimension, per essere poi assemblato all’immagine di sfondo (acquistata con licenza estesa su Adobe Stock e successivamente effettata) e alle scritte (realizzate nello stesso modo dello stemma) su Photoshop.
Al di là di quello che sarà il successo del mio romanzo d’esordio, nato tra l’altro come semplice esercizio di scrittura creativa, l’esperienza vissuta in questi anni di scrittura mi ha aperto un mondo fino ad allora inesplorato, modificando profondamente il modo di rapportarmi con altri e soprattutto con me stesso. Se è vero che scrivere è un processo spinto in prevalenza da meccanismi introspettivi e personali che danno voce al proprio io e che attorno ad esso si muovono, è altrettanto vero che è un gesto altruistico. Nell’autopubblicarci non perdiamo di vista quanto sia importante affidarci alle cure di professionisti del settore che possano aiutarci a migliorare il nostro lavoro e metterlo in discussione, qualora necessario. Noi, dal canto nostro, abbiamo sì il diritto di esprimerci, ma abbiamo altresì il dovere morale di farlo nel giusto modo, per permettere agli altri di emozionarsi e conoscerci nel giusto modo.”
Per avere qualche consiglio utile riguardo al design delle cover, segnaliamo questo articolo del nostro Help Center, scritto dal responsabile merchandiser di Kobo. Ricordiamo inoltre che gli utenti Kobo Writing Life possono inoltre beneficiare di condizioni vantaggiose su Reedsy e su Damonza, due piattaforme online in cui è possibile mettersi in contatto con designer professionisti per richiedere la realizzazione della propria cover.