Il servizio di macro-editing: una nuova partnership per gli autori KWL

Nella volontà di aiutare gli autori a raggiungere il meglio per i propri libri, siamo felici di annunciare una partnership che mira alla qualità del testo, primo step necessario per far sì che il proprio libro, una volta pubblicato, venga effettivamente letto, benefici del passaparola e raggiunga quanti più lettori possibili. Chiara Beretta Mazzotta ha raggiunto negli anni un largo seguito con la sua professionalità e il modo gentile ed efficiente di comunicarla, con BookBlister, con i suoi giochi di scrittura su Instagram, le sue live con i professionisti riguardanti i più disparati aspetti dell’essere editori e autori, i suoi consigli di lettura su Libri a Colacione di Radio105.  

Una nuova partnership tra Kobo e l’agenzia letteraria Beretta Mazzotta permetterà a tutti gli utenti già registrati su Kobo Writing Life di beneficiare di uno sconto del 10% sul servizio di macroediting inoltrando richiesta da questa pagina.
Il tuo manoscritto potrebbe contenere debolezze di struttura, di trama, di stile, di scrittura. Tramite il servizio di macroediting ti verrà consegnata una valutazione dettagliata che evidenzierà le criticità del testo e fornirà indicazioni pratiche su come intervenire.
Abbiamo intervistato Chiara per saperne di più sul servizio, conoscere la sua storia e gli errori più comuni in cui gli autori cadono.

Ciao Chiara, per noi è un grande piacere avviare questa collaborazione viste la tua approfondita conoscenza e la tua capacità comunicativa in ambito editoriale. Molti ti conoscono grazie anche a BookBlister e a Libri a Colacione su Radio105 ma, per chi non conoscesse la tua storia, ce la racconteresti?

Direi che il mio percorso è stato piuttosto tortuoso… rido spesso a proposito di come sono arrivata a lavorare in editoria. In realtà il mio progetto era diventare una psicologa. Ma dopo tre anni di tirocinio, mentre studiavo, mi sono accorta che quella non era la mia strada. E così ho cambiato completamente traiettoria. Per caso ho iniziato a lavorare come assistente di un regista e ho iniziato a “mettere le mani” sulle storie. Nel contempo collaboravo con alcune case editrici, leggendo e valutando i testi, e correggendo bozze. Successivamente sono entrata anche in un service editoriale, occupandomi sempre di correzione e di cucina testi, prima, e di scrittura poi (sono giornalista). Dopo qualche anno il magazine per cui lavoravo ha chiuso e mi sono trovata a fare la documentarista… un lavoro che detestavo e mi ha dato la spinta per mettere a frutto le mie competenze e quelle di alcuni professionisti incontrati sul cammino. Così nel 2006 è nata Punto&Zeta, la mia prima agenzia. Nel 2017 ho aperto Beretta Mazzotta focalizzandomi sui servizi editoriali per le agenzie, sulla consulenza agli autori e sullo scouting. Nel frattempo non ho mai smesso di formarmi e di raccontare l’editoria sul mio blog, in rete, sui social, nei corsi di formazione che tengo. In radio, invece, da oltre dieci anni parlo di libri.

Grazie alla partnership tra Kobo Writing Life e la tua agenzia letteraria, gli utenti KWL potranno beneficiare di una tariffa vantaggiosa sul servizio di macro-editing per la revisione del manoscritto. In cosa consiste? 

Chi opta per il self sceglie la libertà ma non essendoci l’intermediazione di un editore, manca la possibilità di confrontarsi con editor e correttori. L’autore, però, non deve sentirsi abbandonato a se stesso e può collaborare con diversi professionisti. L’obiettivo è evitare di dare in pasto ai lettori un testo con una trama debole e con dei problemi di scrittura (altrimenti fioccano le recensioni negative). Si può fare, senza affrontare un editing, e quindi contenendo i costi? Sì, il servizio di macro-editing permette infatti al self publisher di inviare il suo testo e di ottenere un’analisi della trama e di come è strutturata, di ciò che non va, e consigli sullo stile e la scrittura. Ci si concentra sugli aspetti macroscopici, l’obiettivo è dare indicazioni precise per sciogliere i nodi più significativi. L’obiettivo è portare il lettore dall’inizio alla fine del libro, non si può piacere a tutti ma perdersi l’interlocutore per strada per problemi nel testo è un peccato. 

Parlando di BookBlister, da tempo sulla pagina Facebook condividi con gli autori interviste utili con scrittori e professionisti dell’editoria, da argomenti generali a temi più specifici. Queste interviste sono espressione di un punto importante che ti sentiamo giustamente ripetere da tempo: è fondamentale approfondire, studiare, sapere, prima di passare alla pratica (dello scrivere un libro). Al riguardo, quali sono gli errori più comuni che noti negli scrittori che vi contattano?

La mancanza di informazioni e la fretta, questi sono i due grandi guai. Noto spesso che gli autori vanno poco a caccia delle notizie, se possono chiedono ad altri, si affidano. Ma se dall’altra parte c’è un interlocutore poco preparato o anche poco onesto, le informazioni reperite sono di scarsa qualità o dannose. Quindi non basta informarsi ma è fondamentale valutare bene la fonte. L’altra questione delicata è la fretta che si traduce nell’incapacità di stare nel testo e di progettare per bene i passaggi successivi. Molti ritengono che la scrittura sia scrivere e poi rileggere una o due volte. Invece la revisione è una parte della scrittura importantissima ed è fatta di tante fasi e richiede tempo e cura. Altrettanto importante è pianificare il resto del percorso e la promozione.

Dall’account Instagram di BookBlister, da qualche settimana, sproni gli utenti con il gioco “Scriviamoci su!”, dove inviti ad esempio a proseguire un incipit famoso, per esercitarsi in prima persona nella scrittura, ma anche per osservare quanto fanno gli altri e confrontarsi. Quali debolezze di scrittura e quali tratti positivi di stile hai notato in particolare fino ad oggi?

La prima cosa che ho notato è che c’è una grande voglia di scrivere e di farsi leggere e, appena c’è l’occasione di farlo, le persone sono entusiaste e molto attive. Anche garbate e attente nei commenti. Felici di fare un complimento. È molto bello. Ma anche in questo gioco di scrittura ho notato la fretta: si vede che gli autori non si sono riletti, che non hanno ragionato su alcune scelte e alle volte non hanno quasi fatto a tempo a valutare bene le indicazioni che ho dato loro. I problemi così tendono a essere la mancanza di precisione, parole non scelte davvero con cura, ripetizioni, frasi fatte… Si sa, il testo tende a diventare una parte di sé, quindi valutarlo con obiettività è difficile. Scrivere è scavarsi dentro, sempre, e guardare in faccia i propri limiti e le proprie paure.  

 A luglio hai lanciato Edday, un percorso di formazione in editoria organizzato in kit. Per gli autori e per chi volesse approfondire la possibilità di imparare come muoversi in quest’ambito, ci daresti un quadro su che tipo di formazione viene fornita tramite Edday? 

L’idea è piuttosto semplice: ci sono tantissimi corsi di scrittura nel nostro Paese e si insegnano cose molto utili agli autori ma, spesso, non si racconta come funziona la filiera, chi fa cosa, quali sono le competenze dei vari professionisti, i dati del mercato… quindi l’autore spesso fatica a tutelarsi, a prendere decisioni consapevoli e ad avere aspettative realistiche. Lo stesso vale per chi vorrebbe lavorare in editoria. Spesso non sono chiare le possibilità e quindi si limita il campo all’area editoriale ma la filiera è ben più ricca. Ciascun kit permette innanzitutto di essere fruito in libertà: gli autori lavorano, molti studiano. C’è chi sogna il proprio piano B in editoria ma non può certo permettersi di mollare tutto. Volevo che le lezioni fossero per tutti e che bastasse un pc o uno smartphone per frequentarle. Il corso è composto da testi dettagliati, video e altri materiali (dispense, mappe, esempi di contratti da scaricare) e si può seguire quanto e come si vuole. Per tutto il resto le persone lo sanno: sui social rispondo sempre. 


Sia con l’agenzia letteraria sia con BookBlister che con Edday mostri di essere continuamente in evoluzione, e di condividere quanto impari. C’è qualche progetto per il 2021 su cui puoi anticiparci qualcosa? 

Tanto per cominciare una partnership con Kobo! Mi pare un ottimo inizio. Con orgoglio posso anche dire che è entrata in agenzia come consulente Laura Orsolini, scrittrice e libraia, che si occuperà dei testi per l’infanzia e della narrativa per bambini e ragazzi. Mentre sul fronte Edday sono in arrivo gli “Ed”, i docenti che porteranno tutta la propria professionalità raccontandoci come si schedano i libri per gli editori, come si apre una libreria, come ci si promuove sui social… e se ci si potrà di nuovo incontrare, lo faremo alla grande! Perché il “vecchio 3D” è una tecnologia che non sarà mai obsoleta. 

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