Mettiamo subito in chiaro un aspetto essenziale: le formule magiche funzionano solamente nelle saghe fantasy e difficilmente, senza studio e dedizione, si potranno ottenere risultati in un mondo come quello dell’editoria. Tanto più se si decide di realizzare un libro da soli. La figura dell’editor rappresenta sicuramente un valore aggiunto, avendo in sé competenze ed esperienza acquisite con il tempo e il lavoro “sul campo”.
Nelle righe che seguiranno potrai trovare una panoramica precisa e dettagliata che ha come obiettivo quello di chiarire alcuni aspetti di questo mestiere e di svelare un segreto: l’editor non è una figura mitologica!
Indice
- Chi è e cosa fa un editor?
- Come diventare editor
- I compensi di un editor
- Come e dove trovare un buon editor
- Conclusioni
Chi è e cosa fa un editor?
Se ti sei affacciato da poco nel mondo dell’editoria o se hai avuto modo di bazzicarne i dintorni, ti sarà certo capitato di sentir parlare dell’editor. Si tratta di una figura fondamentale per il tuo manoscritto. Vediamo, allora, insieme quali sono le sue mansioni e soprattutto perché è così importante per le case editrici, per gli autori e forse ancor di più per tutti coloro che decidono di autopubblicarsi.
Differenza tra editor ed editore
L’editore è, perlopiù, il responsabile della pubblicazione dei manoscritti e della gestione delle decisioni di una casa editrice.
L’editor è chi:
- legge il manoscritto;
- individua i punti deboli e le lacune a livello di contenuti, di trama, di ritmo narrativo;
- cerca, con l’autore, di sanarli per rendere il testo scorrevole e con un senso compiuto;
- può anche occuparsi di revisionare, guardando alla struttura narrativa (o saggistica) e alla rispondenza ai canoni del genere;
- talvolta corregge la bozza, intervenendo sul modus di scrittura (dalla punteggiatura alle concordanze, alla verifica delle informazioni e di nomi, titoli e così via.).
Possiamo dire che, per essere tale, un editor deve possedere le competenze del redattore, del revisore e del correttore bozze. Non è valido il contrario: ognuna di queste figure può essere specializzata solo nella sua attività.
Non è inusuale, poi, che agli editor con una lunga esperienza alle spalle venga chiesto di svolgere per le case editrici anche il ruolo di curatore editoriale e, di conseguenza, di occuparsi dello scouting, alla ricerca di nuovi scrittori in linea con le scelte che l’editore ha fatto per le proprie collane.
Compiti principali dell’editor
Come abbiamo visto, l’attività principale dell’editor si svolge ovviamente sul testo ed è in questo senso che l’esperienza e la conoscenza del settore la fanno da padrone.
Nelle realtà editoriali più piccole, l’editor spesso è la stessa persona che ha il compito di modellare, insieme allo scrittore, il manoscritto grezzo per rendere dialoghi, ambientazioni e descrizioni dei personaggi adatte alla pubblicazione e di occuparsi della revisione e della correzione delle bozze.
Non sempre, tuttavia, questi tre aspetti coincidono: in un sistema più strutturato, quale quello di case editrici grandi, sono a sé stanti e richiedono una cura e delle competenze specifiche, tanto da prevedere ulteriori figure preposte, come i redattori editoriali, i beta reader e i correttori di bozze.
Il mercato editoriale muta costantemente e ha bisogno di una sensibilità ben formata per permettere a un testo con un buon potenziale di diventare un libro di successo.
Alla luce di quanto detto, emerge chiaramente che l’editor non svolge le mansioni di un agente letterario, che invece si pone come obiettivo quello di portare nelle mani dell’autore le condizioni di contratto il più favorevoli possibile.
Fare l’editor freelance
Se, come visto, spesso nelle piccole case editrici le mansioni dell’editor toccano rami più ampi, il tutto è forse ancor più evidente per chi decide di intraprendere la carriera da freelance.
Questo perché, dovendo racchiudere in sé le competenze per il copy e il content editing, che implicano il revisionare, editare e correggere la bozza di un manoscritto, l’editor freelance è una figura completa. Che si prende cura del testo, delle parole e dell’autore a tutto tondo.
Si sta, inoltre, sviluppando anche la tendenza ad ampliare le attività da offrire al cliente con servizi di consulenza, ghostwriting e redazione di schede di valutazione: avendo una grande conoscenza degli strumenti del mestiere e dei testi e spaziando tra diversi generi, l’editor freelance ha le potenzialità per farlo bene.
Come diventare editor
Che si tratti di un collaboratore di una piccola o grande casa editrice o di un’agenzia oppure che decida di svolgere il lavoro da freelance, è importante tracciare, a grandi linee, il percorso che porta a diventare editor.
Titolo di studio e formazione
Partiamo col dire che non esiste un albo professionale e, soprattutto, che non c’è un percorso ben articolato per chi ha come ambizione quella di diventare editor. Esistono delle strade che possono aprire porte e possibilità, basta impegnarsi.
A livello accademico, è una buona idea intraprendere un percorso di studi in Lettere o in Scienze della Comunicazione, finalizzati poi all’accesso alle lauree magistrali in Editoria e Giornalismo o Informazione ed Editoria. Oppure si può puntare a un master o a un corso in Editing o Redazione editoriale in una delle tante realtà universitarie e non, presenti in Italia.
Tieni comunque presente che non saranno un titolo e dei corsi ad assicurarti un lavoro, ma l’esperienza sul campo e la determinazione per cercare di entrare in un mondo che offre tante possibilità, ma in cui sicuramente la concorrenza è forte.
Qualche consiglio per fare esperienza
Una volta finito il percorso di studi, ci si trova spesso spaesati e in balìa degli eventi: l’editoria è un mondo che cerca figure professionali pronte e in grado fin da subito di soddisfare le esigenze del mercato.
Ecco qualche consiglio per fare esperienza:
- buttati, cerca tra amici e conoscenti chi ha scritto un testo, dal semplice post per un social a un racconto, fino a un romanzo, se ne hai la fortuna;
- rispondi agli annunci per beta reader: esercitati analizzando le parole, la struttura, il ritmo narrativo. Controlla che tutto fili: in quel momento sei il lettore 0, tutto deve tornarti, non ci devono essere mancanze di sintonia e armonicità in nessun aspetto, né di contenuto né di forma;
- costruisci il tuo personale metodo di editing e plasmalo a mano a mano che l’esperienza aumenta;
- dai vita, sin da subito, a un portfolio con i lavori svolti: ti servirà come biglietto da visita per presentarti ai nuovi potenziali clienti o come curriculum da portare all’attenzione delle case editrici con le quali vorrai collaborare;
- specializzati in un determinato genere letterario. Almeno all’inizio e soprattutto se deciderai di intraprendere la carriera da freelance, potrà essere una strategia vincente. Rimani comunque aperto alle contaminazioni perché il mondo della scrittura non conosce barriere e confini;
- fai networking, instaurando dei rapporti con le case editrici e con i professionisti del settore: non abbatterti se, almeno all’inizio, faticherai a ingranare. Questo è un mestiere che ha bisogno della cara e vecchia “gavetta”. Ti potrebbe aiutare offrirti come collaboratore presso le case editrici, le agenzie letterarie o, forse ancora meglio, a professionisti freelance: soprattutto questi ultimi potranno consentirti di costruire una formazione sul campo, con tutto quello che significa tuffarsi a pieno in questo lavoro.
Ultimo e più importante consiglio: leggi, leggi, leggi. Se ad alta voce, meglio ancora!
I compensi di un editor
Abbiamo scoperto insieme che l’editor non è una figura mitologica di cui avere timore, ma un valido aiuto per uno scrittore, perché si prende cura delle sue parole e punta a migliorare ogni aspetto del suo manoscritto o testo. Per questo motivo, è una delle professionalità più richieste nel mondo editoriale ed è anche uno dei lavori più complicati da svolgere alla luce di tutte le sfaccettature che abbiamo analizzato in questo articolo.
Ma che compensi sono previsti per un editor?
Inutile dire che non c’è una risposta precisa a questa domanda: fa molto l’esperienza e l’anzianità nel settore e, soprattutto a seconda della casa editrice o dell’agenzia per cui si lavora, i compensi degli editor possono essere notevolmente diversi tra loro.
La forbice diventa ancor più ampia se si lavora da freelance e subentrano, quindi, innumerevoli altri fattori. Se, da scrittore emergente, si sta cercando un editor, è essenziale chiedere sempre un preventivo e farsi specificare cosa, in particolare, verrà fatto sul testo: se si tratta di un editing approfondito o leggero, se verrà eseguita anche una revisione e/o una correzione bozze.

Come e dove trovare un buon editor
Uno degli altri dilemmi riguarda il modo in cui “stanare” gli editor. La prima ricerca sicuramente può essere fatta attraverso i social, andando a individuare, sul web o su LinkedIn, i professionisti o le agenzie che svolgono questo tipo di servizio.
Se stai valutando l’autopubblicazione del tuo manoscritto, puoi affidarti a Kobo Writing Life, che mette a disposizione dei propri autori un contatto con l’agenzia editoriale Beretta Mazzotta per un servizio di macroediting, riconsegnando un testo accompagnato da un valutazione: in tal modo, lo si potrà sviluppare al meglio secondo le indicazioni ricevute.
Sempre attraverso Kobo Writing Life, poi, avrai accesso a una serie di tariffe agevolate per lavori di editing e correzione bozze presso importanti agenzie letterarie o marketplace che offrono questo tipo di servizio.
Conclusioni
Ricorda che affidarsi al self publishing non significa poter produrre solamente un prodotto di bassa qualità: scegliendo i giusti professionisti e facendoti affiancare da figure esperte nel mondo dell’editoria (editor, redattori, beta reader, traduttori, designer e grafici), riuscirai a dare al tuo manoscritto tutta la cura di cui un prodotto editoriale necessita. E se, invece, vorrai “prenderti cura” delle parole degli altri, inizia a rimboccarti le maniche: il mestiere dell’editor è faticoso, ma splendidamente soddisfacente!