Ambientare una storia: consigli di geografia narrativa

Le componenti che contribuiscono a rendere grande un romanzo sono molteplici e spaziano dalla caratterizzazione dei personaggi agli intrecci di storie, passando per il linguaggio utilizzato fino ad arrivare, ovviamente, all’ambientazione. Dunque a tutte quelle caratteristiche che servono a inquadrare lo scritto all’interno di un contesto narrativo ben definito: capire quindi dove ambientare una storia è fondamentale se ci si sta approcciando alle prime pagine del proprio testo.

Indice

Cos’è l’ambientazione di una storia

Quando si parla di ambientazione, è importante chiarirlo, non ci si riferisce esclusivamente all’ambito geografico nel quale si svolge e si sviluppa la storia, ma anzi sotto questo concetto si racchiudono anche il contesto storico, i fattori di natura sociale e culturale e tutto quel substrato narrativo di cui ha bisogno un libro per restituire nelle mani del lettore un racconto quanto più completo e chiaro possibile.

Scegliere l’ambientazione in base al genere

È certo il fatto che nonostante non ci siano particolari limiti alla fantasia, nel momento in cui si comincia a scrivere bisogna tener conto di alcuni paradigmi logici che serviranno per dare coerenza al manoscritto.

Difficile, per esempio, poter dar vita a un romanzo poliziesco, decidendo di ambientare la storia in un’epoca remota o in un contesto culturale in un cui la gestione dell’ordine pubblico non è affidata alla polizia. Oppure ancora, voler collocare il proprio libro sotto l’ala del genere western, ambientandolo però in Asia.

Bisogna tener presente infine che non tutte le storie sono uguali e seguono le stesse regole. Si può tranquillamente decidere di scrivere un libro in cui gli intrecci non abbiano bisogno di una determinata ambientazione per assumere valore e coerenza: ambientare la storia diventa così una scelta meramente stilistica.

In questo caso starà all’autrice o all’autore, e al proprio editor, confezionare una trama che si sposi coerentemente con l’ambientazione, senza però esserne schiava.

Ambientazione familiare o sconosciuta?

Entriamo qui in una questione molto personale, perché non è possibile tracciare una regola, certi che non esista una risposta corretta in termini assoluti. Quello che si può fare però è delineare alcune ragioni che rendono una scelta invece che un’altra più adatta alle esigenze del singolo scrittore. Decidere dove ambientare una storia è fondamentale e bisogna essere onesti nel valutare le proprie possibilità per farlo al meglio.

Utilizzare un’ambientazione familiare è sicuramente più semplice, perché, conoscendo bene il contesto culturale nel quale si decide di far vivere il racconto, sviluppare personaggi tridimensionali, sfaccettati e profondi risulta una diretta conseguenza dello scrivere.

Non è necessario ricalcare in maniera ossessiva, ma attingere al proprio bagaglio di esperienze con precisione, cogliendo tutte le sfumature necessarie per rendere credibile la storia, può essere la mossa vincente. Pensa magari alla Vigata raccontata da Camilleri, un’ambientazione immaginaria che si specchia nella Porto Empedocle in cui lo scrittore è nato, senza però esserne ossessionato.

Attenzione, non prendere questa come un’unica via da seguire. Ambientare una storia in un contesto lontano, almeno inizialmente sconosciuto, da quello in cui vivete o che avete toccato con mano in qualche momento della vostra vita, può essere una sfida interessante e soprattutto vi permetterà di esplorare la scrittura con delle sfumature interessanti e appetibili nel mercato in cui vi proponete.
Ho specificato inizialmente perché bisogna essere cauti: utilizzare un’ambientazione sconosciuta non significa lasciare al caso la costruzione della storia. Ma presuppone un lungo e attento periodo di studio in cui attraverso libri, musica, documentazione di vario tipo, e perché no, un viaggio, si cerca di immedesimarsi il più possibile nel contesto scelto per renderlo il più possibile proprio.

Consigli e avvertimenti per scegliere un’ambientazione

A questo punto andiamo sul pratico. Indipendentemente dal fatto che almeno in origine si tratti di un’ambientazione familiare o meno, bisogna lavorare con criterio:

  • Studia, non pensare basti essere nati in un luogo per conoscerlo a fondo. Approfondisci, parla con la gente. Cerca di cogliere tutte le sfumature delle persone che vivono nell’ambientazione designata. Ritagliati infine del tempo per confrontarti con chi ha già fatto una scelta simile alla tua leggendo libri, guardando film, e carpendo tutti gli input che possono tornarti utile.
  • Dopo la fase di studio, prendi una penna e comincia a tracciare a grandi linee le caratteristiche che assolutamente non potranno mancare. Come sono le case, che tipo di persone vivono in quell’ambiente. Quali sono le difficoltà di natura sociale e culturale in cui incappa un ragazzo che cresce in quel determinato contesto, e prova a raccontare quegli ambienti come se fossi tu stesso a viverli. Questo ti aiuterà molto nel momento in cui i personaggi del tuo libro prenderanno forma e dovranno essere caratterizzati.
  • Cogli i dettagli, cerca di far vivere gli ambienti che racconti toccando quante più sfumature possibili. Più sarai preciso e di conseguenza credibile nella narrazione, maggiore sarà l’immedesimazione che riuscirai ad ottenere dai lettori.
  • Ultimo, ma non per importanza: non farti prendere dalla smania di ambientare necessariamente la tua storia in contesti lontani da te, se non per obblighi di genere o trama, qualora non ve ne sia effettivamente bisogno. Ricordati del mercato nel quale proporrai il tuo testo: è più semplice apprezzare qualcosa che è ambientato in un mondo vicino, anziché dover avvicinarsi forzatamente verso ambientazioni estranee. Al netto del fatto che una buona storia resta tale anche se ambientata dall’altra parte dell’universo.

Le ambientazioni dei bestseller

Arrivati alla fine di questa semplice guida, speriamo possano tornarti utili anche un po’ di consigli su dove ambientare una storia in base al genere al quale hai deciso di approcciarti, vedendo magari come grandi scrittori prima di te hanno deciso di affrontare la questione dell’ambientazione.

Se ad esempio hai in mente un horror, pensa a Shining di Stephen King. Ambientato in un fantomatico hotel del Colorado, l’Overlook Hotel, che come ammesso dallo stesso autore è stato scritto e descritto pensando ad una vacanza fatta insieme alla moglie anni prima presso lo Stanley Hotel, proprio in Colorado.

O ancora prendi come riferimento La Verità su caso Harry Quebert di Joël Dicker, un romanzo a metà tra il giallo classico ed il thriller, ambientato in un’immaginaria cittadina dello stato del New Hampshire negli Stati Uniti. Cornice perfetta per costruire una storia che scuote gli animi di un’apparentemente tranquilla e priva di peccato comunità tra il 1975 e il 2008. 

Anche giocare con il tempo che scorre, infatti, può essere utilissimo a narrare i mutamenti e gli intrecci della vostra trama.

E infine, se hai in mente un romanzo fantasy, prova a uscire fuori dagli schemi. Boschi incantati e borghi medievali hanno fatto scuola, ma potrebbe essere una scelta vincente anche quella di adattare ai giorni nostri un mondo come quello fantastico che non smette mai di attirare consensi.

Mettiti al computer e inizia a scrivere. Questo in conclusione è il consiglio più importante che ti si possa dare, chissà, magari un giorno potrai pubblicare il tuo libro con Kobo Writing Life.

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