L’incipit è la prima cosa che i tuoi lettori avranno davanti agli occhi una volta iniziato il tuo libro, e quindi va pensato, studiato e scritto nel miglior modo possibile.
Le possibilità di iniziare col piede sbagliato sono alte e quindi bisogna fare attenzione: un incipit poco avvincente, così come un finale frettoloso o non chiaro, possono compromettere irrimediabilmente la riuscita del libro.
Se con un finale scritto male poi, a chiusura di un libro magari ben scritto, avrai potuto mostrare comunque a chi legge un prodotto finito di un certo livello, iniziando lo storytelling del tuo lavoro in maniera errata, potresti ottenere la chiusura prematura del libro a discapito magari di un testo che nel complesso è di alta qualità.
Diventa fondamentale, quindi, capire come scrivere un incipit che riesca a immergere il lettore nel libro che con tanta cura e dedizione hai prodotto.
Indice
Incipit cos’è
Partiamo dalle basi. Di che cosa stiamo parlando? Il termine incipit deriva dal verbo latino incipere, cominciare.
È quella porzione di testo che si arroga il compito di catturare l’attenzione del lettore, instradarlo verso quello che poi sarà il contenuto del libro, mostrando un primo approccio alla storia, senza però svelare tutto.
Questo meccanismo ovviamente ha come obiettivo quello di fornire al lettore un buon motivo per continuare nella lettura.
Elementi dell’incipit
Una volta capito di che si tratta e quali sono gli obiettivi che un buon incipit deve raggiungere, bisogna mettere su carta quanto appreso, tenendo presente che ci sono almeno tre elementi che dovrai ricordarti di mettere in risalto:
- Il narratore. È in questo contesto che questa figura fa il suo ingresso nella scena. Non importa se vorrai o meno rivelarne sin da subito l’identità o se hai deciso di scrivere un romanzo in terza persona con un narratore onnisciente.
L’importante è ricordare che è nell’incipit che il narratore si manifesta per la prima volta, e di conseguenza va pensato il modo migliore per farlo.
- L’inquadramento temporale. Ricordati che il tempo è un personaggio a tutti gli effetti e nell’incipit è importante presentarlo per dare dei punti di riferimento al lettore. L’inserimento di flashback o flashforward avranno senso solo in funzione di un punto d’inizio del tuo racconto.
- Capacità di incuriosire il lettore, che tra i tre elementi è quello strettamente collegato alla tua abilità di scrittrice e scrittore. L’incipit, insieme alla copertina, sono il tuo biglietto da visita nel mercato editoriale. Le prime cose che il lettore stringerà tra le mani. Non sottovalutarle.
Quando scrivere l’incipit di un libro?
Questa è una domanda che sorge spontanea. Per anni abbiamo sentito dire che l’introduzione, così come il titolo, sono le ultime due cose da scrivere prima di confezionare il tutto. E tendenzialmente può essere un approccio vincente, perché significa avere un quadro d’insieme ben definito e riuscire a introdurre la trama in maniera precisa e nitida.
Ma nulla ti vieta di scrivere l’incipit come prima cosa, o durante la redazione dei capitoli nel mezzo. La cosa veramente importante è tenere a mente che non necessariamente l’incipit è la prima cosa che un’autrice o un autore scrive, ma è sicuramente la prima che il lettore legge!
Ed è in quest’ottica che, qualunque sia la fase in cui ti trovi quando cominci a farlo, non devi dimenticare di mantenere coerenza con lo stile generale del libro, con la costruzione dei personaggi e con le ambientazioni che hai presentato lungo tutta la trama.

Tipi di incipit ed esempi
Di incipit, tienilo a mente, non ne esiste un solo tipo, ma potrai scegliere tra una vasta possibilità di soluzioni. Si tratta solamente di trovare quella che meglio si sposa con la tua penna:
- Incipit descrittivo o digressivo, come quello de Il Ritratto di Dorian Gray. In questo tipo di approccio il lettore viene immerso delicatamente nella scena che pian piano apre la storia. Mostrando via via che la narrazione presenta sempre più dettagli.
“Lo studio era impregnato dell’intenso odore delle rose, e quando la leggera brezza estiva frusciava tra gli alberi del giardino, fluiva dal vano dell’entrata il greve odore del lillà o il più delicato profumo dell’eglantina.”
- Incipit che introduce un personaggio. Prendiamo come esempio Marcovaldo, ovvero le Stagioni in città, in cui la scena si apre con il protagonista intento a svolgere la propria vita:
“II vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo
poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre.
Un giorno, sulla striscia d’aiolà d’un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore, e ci germinarono dei funghi. Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lì prendeva ogni mattina il tram.”
- Incipit biografico, come quello di David Copperfield.
“Si vedrà da queste pagine se sarò io o un altro l’eroe della mia vita. Per principiarla dal principio, debbo ricordare che nacqui (come mi fu detto e credo) di venerdì, a mezzanotte in punto. Fu rilevato che nell’istante che l’orologio cominciava a battere le ore io cominciai a vagire.”
- Incipit in medias res, che consiste nell’immergere il lettore direttamente nel bel mezzo dell’azione, rompendo ogni indugio e spiazzandolo in un misto di incredulità e spaesamento. È tra tutte forse la più complicata delle possibilità, perché aumenta subito il grado di aspettativa del lettore, ma se gestita a dovere può essere un’arma vincente. Un esempio è Le metamorfosi di Kafka.
“Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po’ la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante.”
- Flashback e flashforward (analessi e prolessi), in cui i primi riferimenti temporali che si danno a lettore non sono quelli che poi caratterizzeranno l’avanzare della trama. Il tempo in questo senso diventa personaggio vero e proprio che agisce in maniera attiva durante la narrazione. Può essere interessante studiare un approccio di questo tipo per le biografie o per i romanzi gialli.
Conclusioni e consigli pratici
Come sempre in conclusione dei nostri articoli, una serie consigli pratici:
- Dai uno sguardo all’Incipitario per una panoramica completa e per prendere spunto da chi prima di te si è approcciato con l’inizio di una storia.
- Non anticipare troppo il contenuto e l’evoluzione del libro: il lettore va accompagnato nella scoperta di quello che avrai deciso di raccontare. Dargli tutto subito potrebbe annoiarlo prima della fine del testo.
- Prediligi un incipit in cui c’è azione, il lettore si sentirà sin da subito nel vivo.
- Pensa a un incipit che in linea con il genere di riferimento. In un thriller, per esempio, l’incipit dovrà sin da subito riuscire a creare suspense.
A questo punto non c’è nient’altro da dirti se non: vai a scrivere l’inizio del tuo libro, senza ansia e paure. Se dedicherai all’incipit la cura e l’attenzione messa in tutto il resto, il risultato sarà un successo.