Il tuo normario editoriale tascabile, per un libro a prova di refusi

Per sua natura, ogni libro è un tramite tra le intenzioni dello scrittore o della scrittrice e il pubblico che poi concretamente lo leggerà: la forma quindi non solo è un elemento importante, ma si dimostra fondamentale perché il messaggio possa arrivare dal narratore al destinatario della storia. 

Devi imparare a vivere la scrittura come un codice che ti permette di arrivare a un pubblico sempre più ampio: maggiore chiarezza e precisione avrai quando scrivi, più semplice sarà poi leggerti. Non temere però, e soprattutto non vivere questa situazione con ansia. Esistono alcune norme redazionali molto semplici da comprendere e mettere poi in pratica per aiutarti a raggiungere la chiarezza di cui il tuo libro ha bisogno.

Seguirle ti permetterà di produrre un’opera di assoluta qualità.

Indice

Norme redazionali: cosa sono e chi se ne occupa

Con “norme redazionali” intendiamo quelle regole seguite come convenzione e che servono a uniformare la scrittura, intesa come insieme di segni, e la formattazione. Solitamente sono stabilite a tavolino da ogni singolo editore. Qualora invece tu fossi uno scrittore indipendente devi stabilire un tuo normario personale per rendere uniformi tutte le tue pubblicazioni.

Il professionista preposto alla revisione e al controllo di tutte le norme redazionali è il correttore di bozze. Questo non significa che tu possa operare una delega completa: la prima revisione, infatti, spetta sempre a chi scrive il testo; sforzarti di essere il più accurato possibile durante la stesura del libro, ti aiuterà non solo a migliorare la tua scrittura che diventerà nel tempo sempre più precisa e accurata, ma anche di rendere agevole e scorrevole il lavoro di chi interverrà successivamente. 

Accenti gravi e accenti acuti

  • Grave, tipico delle vocali a, i, o, u, a fine parola (accadrà, così, però, gioventù)
  • Acuto, si rinviene nella maggior parte delle occorrenze in cui è la e a trovarsi a fine parola (affinché, giacché, perché, poiché), con alcune eccezioni ben normate in cui anche la e prende l’accento grave (ahimè, è, caffè, e praticamente tutte le parole accentate di origine francese come bignè e gilè)

L’accento inoltre viene utilizzato in tutti quei contesti in cui può esserci ambiguità nel significato. La sillaba utilizzata come affermazione, si differenzia dalla sillaba si, che assume il ruolo grammaticale di pronome.

Ricorda infine che l’accento sulle maiuscole è la forma corretta da utilizzare. Mai e poi mai dovrai utilizzare l’apostrofo. Nel concreto la forma E’  va considerata errata e gli va preferita la forma È.

Utilizzo degli apostrofi

Tendenzialmente prediligono l’utilizzo dell’apostrofo tutte le forme verbali all’imperativo, e quelle in cui avviene il fenomeno del troncamento:

  • Poco che diventa po’
  • Fai che diventa fa’

Ricordati poi che gli aggettivi tale e quale fanno eccezione, e davanti a vocale non voglio l’apostrofo (tal uomo, qual è)

Citazioni

Per quanto riguarda le citazioni si rientra in quella casistica di norme redazionali che ogni editore risolve a modo proprio: a seconda del tipo di libro che si sta scrivendo, dal romanzo al saggio, ci si trova a dover attuare scelte anche molto diverse tra loro.

La citazione di norma va comunque inserita all’interno di virgolette, e va tenuto conto della gerarchia delle virgolette stesse, ricordando che nell’ordine, si usano prima quelle basse, poi quelle alte (per le citazioni nelle citazioni), e solamente come ultima istanza gli apici.

D eufonica

Si utilizza di norma quando la parola successiva inizia con la stessa vocale della congiunzione o della preposizione (bella ed elegante), oppure in alcune specifiche espressioni:

  • Ad esempio
  • Uno ad uno
  • Ad eccezione
  • Ad opera di

Non si usa invece in alcuni specifici casi:

  • Quando alla congiunzione o preposizione segue un segno di interpunzione
  • Davanti a nomi che iniziano con H sonora
  • Quando la prima sillaba della parola che segue la “e” contiene una dentale (“ed editoriale” è scorretto; bisognerà scrivere “e editoriale”) 
  • Sempre da evitare l’utilizzo di OD

Espressioni in lingua straniera

Generalmente vanno inserite in corsivo, ma fanno eccezione tutte quelle parole entrate nell’uso comune (computer e mouse per esempio). Come anche i nomi di persona, le strade, le piazze oppure le cariche pubbliche.

Anche in questo caso, ci si rimette alle decisioni prese dall’editore e dalle indicazioni che via via ti verranno fornite.

Incisi e parentesi

Qualcuno suggerisce come norma redazionale, per quanto riguarda le parentesi, di non inserirle mai o di evitare il più possibile il loro utilizzo. Ricorda comunque che la parentesi va inserita prima di un eventuale segno di interpunzione e che la prima parola al suo interno non vuole, salvo specifiche particolari, la lettera maiuscola.

Gli incisi, invece, possono essere inseriti tra due virgole; in alternativa si può ricorrere al segno —. Non esiste una forma in assoluto preferibile all’altra. Ricordati però di mantenere coerenza in tutto il tuo libro, adottando una logica di uniformazione. 

Maiuscole e minuscole

La norma vuole che la maiuscola vada utilizzata solo per i nomi propri, a inizio paragrafo e dopo i segni di interpunzione forti come il punto.

Ci sono poi alcuni casi specifici, come la parola paese nel momento in cui assume il significato ad esempio di Italia e non di borgo, che da tanto fanno discutere i linguisti stessi. Se e come utilizzare le maiuscole in logica di disambiguazione probabilmente rimarrà un interrogativo senza una soluzione precisa e netta.

Tieni a mente che la maiuscola serve a rendere un concetto univoco e a rafforzarlo. Segui le indicazioni del tuo editore oppure stabilisci per te una regola che serva a stabilire con decisione cosa è importante sottolineare utilizzando una maiuscola, e cosa invece no.

Dialoghi

Abbiamo già affrontato il tema dei dialoghi snocciolando nel dettaglio la questione spiegando come va scritto e quali sono le norme redazionali che li regolano. Come per le citazioni, ricorda comunque che vanno inseriti tra virgolette, con tutte le specifiche del caso di cui abbiamo già parlato.

A questo punto non ti resta altro che andare a scrivere il tuo libro, ricordando che tutte le norme di cui sopra non servono a complicare la fase di redazione, ma sono un utilissimo strumento da seguire per produrre e pubblicare un libro coerente anche esteticamente e il più fruibile possibile per i lettori.

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