Scrivere significa fissare una storia, mettere insieme tutti quegli elementi dello storytelling che contribuiscono a tenere il lettore incollato alle pagine del tuo libro; mescolare con sapienza tutte le componenti che con il tempo abbiamo imparato a conoscere, dai dialoghi ai personaggi.
Una storia quindi si compone di tante parti e si colloca, di conseguenza, all’interno di alcuni riferimenti temporali che servono a darle struttura e forma. Nello specifico, in questo articolo, cercheremo di capire insieme come e dove inquadrare un storia, o alcune porzioni di essa, attraverso quello che viene definito arco narrativo.
Indice
- Arco narrativo: definizione e ambiti di applicazione
- Arco narrativo in 8 fasi di Nigel Watts
- La piramide di Freytag, arco drammatico
- Arco narrativo in 3 atti
- Conclusione
Arco narrativo: definizione e ambiti di applicazione
Possiamo definire l’arco narrativo, o story-arc per utilizzare il termine inglese, come lo sviluppo dinamico di una storia, come ben descritto da Chris Vogler. Possiamo definirlo anche come linea narrativa estesa, spesso utilizzato all’interno di saghe molto lunghe o di fumetti e serie TV in cui la trama di base fa da sfondo al susseguirsi di più vicende non strettamente legate tra loro, ma che viste nell’insieme forniscono un quadro chiaro di tutta la struttura narrativa.
In Harry Potter, per citare un celebre esempio, la trama principale è quella che vede un giovane mago confrontarsi con il malvagio Voldemort, mentre i diversi archi narrativi all’interno della saga sono inquadrabili negli anni di permanenza a Hogwarts e nelle vicende che man mano Harry e i suoi amici hanno affrontato.
Solamente unendo ogni arco narrativo, ed evolvendo il personaggio in funzione delle sfide affrontate, si raggiunge l’obiettivo finale.
Ma quanto deve durare un arco narrativo? La risposta è semplice: da una manciata di pagine a un intero libro. Non è importante la lunghezza, quanto la sua funzionalità all’interno della trama generale.
Una trama è come una casa e gli archi narrativi sono le stanze che la compongono. Ci sono stanze più grandi e alcune più piccole e meno illuminate, ma tutte contribuiscono a rendere quella casa funzionale, ordinata, e bella.
Arco di trasformazione del personaggio
Gli archi narrativi sono un ottimo escamotage per costruire l’evoluzione di un personaggio. Una sfida nella sfida che ti consentirà di fargli compiere dei passi in avanti verso la sua trasformazione psicologica.
In questo senso la trasformazione va pensata ed elaborata secondo tre passaggi:
- Obiettivo;
- Bugia, che consiste nell’ostacolo, anche psicologico che il personaggio deve affrontare;
- Verità, in cui si compie la trasformazione e si raggiunge l’obiettivo.
Arco narrativo e trama: differenze
Secondo quanto ci siamo detti fino ad ora la differenza tra un arco narrativo e una trama sembra molto labile, e a onor del vero la cosa non è molto distante dalla realtà.
Una trama è sostanzialmente la struttura di base degli eventi che verranno raccontati. Quelle più complesse e articolate possono essere formate da più archi narrativi che vivono grazie al susseguirsi di diverse sottotrame.
Nel pratico, l’insieme dei diversi archi narrativi, formati a loro volta da tante piccole trame, ci restituisce la trama generale che compone la struttura del libro nel suo insieme.
Le trame de La Pietra filosofale, La Camera dei Segreti, e dei libri a seguire, presi come singoli archi narrativi, ci restituiscono nel complesso la trama della saga di Harry Potter.

Arco narrativo in 8 fasi di Nigel Watts
Lo scrittore Nigel Watts nel suo Write a novel and get it published presenta la costruzione di un arco narrativo secondo una struttura che passa attraverso 8 fasi:
- Stasi
- Trigger
- Ricerca
- Sorpresa
- Climax
- Capolgimento
- Risolutezza
Come sicuramente avrai notato, sono tutte fasi – anche se con nomi differenti e con alcune compressioni – che abbiamo visto e imparato a conoscere nel nostro articolo sullo storytelling, in cui sostanzialmente abbiamo affrontato il tema della costruzione di una storia in tutte le sue singole parti.
Questo perché l’arco narrativo non va visto come un’appendice che vive di vita propria, ma come una vera storia all’interno della storia principale. Di conseguenza, segue tutte quelle regole che oramai con tanto studio e pratica abbiamo imparato a conoscere.
La piramide di Freytag, arco drammatico
Un altro esempio illustre è quello presentato dallo scrittore Gustav Freytag, che risolve la questione suddividendo la storia in cinque parti:
- Contesto, in cui si presenta la scena;
- Conflitto, con la creazione di quella tensione che genera interesse nel lettore;
- Climax, come apice dello scontro;
- Chiusura, in cui tutti i nodi vengono sciolti;
- Conclusione, con la fine della storia.
Arco narrativo in 3 atti
Tutte queste divisioni, classificazioni, denominazioni e studi sulla costruzione di una storia partono da una radice comune, che è quella che storicamente si è posta come base da cui sono state costruite tutte le teorizzazioni successive.
Ed è la costruzione di un arco narrativo attraverso una struttura in 3 atti, che parte dalle teorie Aristoteliche:
- Primo atto, in cui c’è l’introduzione dei personaggi;
- Secondo atto, che si manifesta con lo scontro;
- Terzo atto, dove il lettore assiste alla risoluzione.
Tale costruzione nasce dall’impostazione della dialettica che pone la sintesi, quindi la soluzione a un problema, come il risultato dell’incontro di una tesi (il protagonista) e di una antitesi (quindi un conflitto).
Conclusione
Scrivere una storia non è un mero atto meccanico: costruire dei personaggi che riescano a sopravvivere al tempo richiede studio e dedizione. Una trama per essere efficace deve riuscire a tenere il lettore incollato al tuo libro.
Utilizza gli archi narrativi per entrare all’interno della vita dei personaggi, per approfondire le loro storie, per dare al libro quel ritmo che gli consentirà di non annoiare il lettore dopo una manciata di pagine.
L’arco narrativo è forse lo strumento più potente a tua disposizione, perché gioca con il tempo e con il modo in cui i tuoi personaggi cambiano ed evolvono. Sfruttalo a tuo vantaggio e scrivi una grande storia per ritagliarti lo spazio che meriti nel mondo dell’autopubblicazione. Come pubblicare? Visita la pagina Kobo dedicata all’autopubblicazione.