Scrittura terapeutica, l’alleata del benessere per la tua mente

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Se frequenti questo blog da un po’ di tempo o se hai avuto modo di cimentarti nella stesura di un testo anche una sola volta in vita tua, probabilmente ti sarai resə conto che la scrittura ha un forte potere sulle emozioni e sui sentimenti di chi impugna una penna. 

Parlare però di scrittura terapeutica va ben oltre le considerazioni personali e i riscontri meramente empirici. Si tratta, infatti, di un tema molto diffuso anche in psicologia: ciò che fino a qualche anno fa era visto come una semplice valvola di sfogo si è rivelato, invece, una potente arma di autocoscienza e autoanalisi, con benefici conclamati e sotto gli occhi di tutti.

Indice

Cos’è la scrittura terapeutica

Senza addentrarci in definizioni troppo scientifiche, possiamo affermare che per “scrittura terapeutica” si intendono tutte quelle pratiche legate al mondo della redazione, che aiutano a migliorare la propria condizione psicofisica attraverso degli esercizi mirati.

Il diario scritto da ragazzə in cui annotavamo i nostri pensieri, le lettere mai spedite ai nostri genitori dopo un litigio, la canzone rimasta nel cassetto a impolverarsi e mai pubblicata per mancanza di coraggio: sono tutti esempi esplicativi del potere della scrittura. Perché lo facevamo (o facciamo) tutt’ora?

Esorcizzare un momento di difficoltà, mettere per iscritto i tuoi timori, fotografare a parole quell’immagine che fatica ad abbandonare la tua testa. Sono tutti esercizi in grado di aiutarti ad affrontare in maniera lucida e distaccata quello che prima era un blocco emotivo. 

La scrittura terapeutica è come una seduta di psicoanalisi, in cui ti fai delle domande e  cerchi interiormente le risposte.

Scopi e benefici della scrittura terapeutica

Alla luce di quanto detto finora, rendersi conto dei benefici di una pratica simile è piuttosto semplice. La paura o l’impossibilità di esternare le proprie emozioni tocca molti di noi e la difficoltà nel riuscire a esporle a voce può essere motivo di ansia e stress.

Scrivere è un momento catartico in cui nessuno ti giudica, in cui il foglio diventa un alleato potente con il quale spogliarsi delle proprie paure, sapendo che tutto quello che verrà raccontato tra quelle pagine non potrà arrecarti danno in nessun modo.

La fase successiva alla scrittura è quella dell’analisi, in cui rileggendo quanto prodotto dal tuo flusso di coscienza, potrai avere una panoramica più ampia e dettagliata dei tuoi processi di riflessione.

In ultima istanza, scrivere è un esercizio molto utile, specialmente se sei una persona che ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, che può aiutarti a comprendere quali sono i sentimenti che stai provando in un determinato momento della tua vita. Così facendo, ti sarà anche più facile esporli e riuscire a farti capire dagli altri, avendo già processato le tue emozioni in precedenza in un contesto protetto tra le righe del tuo foglio.

Studi scientifici sulla scrittura terapeutica e Pennebaker 

Tutte le considerazioni personali appena fatte avrebbero però poca valenza da sole, o almeno sarebbero meno rilevanti se negli ultimi anni non fossero state motivo di grande interesse anche da parte della comunità scientifica. 

Molti studi, come quelli pionieristici del sociopsicologo Pennebaker, hanno constatato infatti come chi riesce a esternare attraverso la scrittura alcune esperienze dal forte impatto emotivo, riesca a giovare di un miglioramento del benessere generale e della salute fisica e mentale.

Alla base di questi processi di miglioramento ci sarebbe la capacità della scrittura di riuscire a fare le veci di un confidente, di un amicə in grado di supportarci nelle difficoltà. Ed è evidente come in quelle personalità più chiuse, la scrittura possa rappresentare un compagno fidato e leale al quale consegnare le proprie debolezze.

Esercizi di scrittura terapeutica

Anche quando finalizzata al benessere psicofisico, è necessario allenare la propria scrittura, per imparare a raccontare le emozioni in modi diversi e rendere il tutto sempre più funzionale. Vediamo insieme alcuni esercizi:

  • Il flusso di coscienza. Prendi un foglio bianco e una penna, o se preferisci apri una pagina del tuo editor di testo al pc, e scrivi tutto quello che ti passa per la testa senza prestare attenzione alla forma. Deve essere uno specchio di quello che c’è nella tua mente. Senza filtri.
  • Diario delle cose positive successe durante la giornata. Ritagliati un momento ogni sera per fare esclusivamente il punto delle cose positive. Renderti conto anche nelle giornate peggiori di come ci sia stato anche qualcosa di buono, è un ottimo modo per andare a dormire sereni e con meno pressione.
  • Segna degli obiettivi tangibili scanditi nel tempo e controlla periodicamente a che punto sei. Appuntati cosa è stato raggiunto e cosa invece ancora è in alto mare. Infine scrivi perché secondo te non sei ancora riuscitə a raggiungere quanto prefissato.

Parti da cose semplici, non ti scoraggiare se inizialmente non sarai soddisfattə di quanto prodotto. Impara a scrivere solamente per il piacere di farlo. La scrittura sa essere veramente terapeutica quando è personale, e nessuno dovrà e potrà mai giudicare quello che è frutto della tua emotività.

Libri sulla scrittura terapeutica

Senza addentrarti sin da subito in letture troppo tecniche, il primo passo può essere quello di leggere autobiografie e provare a produrne una tua. Non necessariamente per essere pubblicata, ma per imparare a mettere su carta la tua vita e cominciare a fare spazio dentro di te alla tua grande storia da raccontare. Per approfondire leggi i nostri consigli su Come scrivere un libro autobiografico.

Una lettura sicuramente imprescindibile è Il potere della scrittura, di Pennebaker e Smith.

Se sei arrivatə fin qui, prova ora a scrivere e a raccontarti senza vincoli di trama e senza paura di essere giudicatə. La scrittura è prima di tutto un gesto d’amore verso se stessə, e in quanto tale non deve guardare alla bellezza (soggettiva) del risultato, ma all’efficacia del contenuto sulla propria anima.

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