Ne abbiamo parlato spesso ed è arrivato il momento di approfondire una tematica di cui forse troppe volte si discute con superficialità. La sospensione dell’incredulità non è un mostro da sconfiggere e gli autori o autrici alle prime esperienze non devono vederla come una montagna insormontabile da scalare.
Se il libro al quale stai lavorando è scritto con attenzione e cura, tutto il resto sarà una diretta conseguenza che verrà da sola in automatico a bussare alla tua porta.
Indice
- Cos’è la sospensione dell’incredulità
- Come raggiungere la sospensione dell’incredulità
- Esempi riusciti di sospensione dell’incredulità
Cos’è la sospensione dell’incredulità
La ricerchiamo, la bramiamo, abusiamo spesso nel citarla quando vogliamo criticare un libro, un film o una serie tv che non ci è particolarmente piaciuta. Di base la sospensione dell’incredulità o del dubbio (suspension of disbelief in inglese) è la volontà del lettore, ma anche di chi scrive, di arrendersi alla verosimiglianza dei fatti raccontati in un libro.
La capacità di abbandonarsi e immergersi nella narrazione senza tener conto degli elementi incongruenti o di totale fantasia. Semplificando al massimo, la sospensione dell’incredulità è quella cosa ci permette di leggere Harry Potter con attenzione e fame di conoscenza, tralasciando quel particolare non di poco conto riguardante l’esistenza della magia nel mondo reale.
Ne ha parlato in maniera esplicita Coleridge agli inizi del 1800 e già Shakespeare ne aveva accennato un paio di secoli prima. Si tratta di qualcosa che ogni autore e autrice, grande o piccolo che sia, deve tenere in considerazione.
Per chiudere, quindi, possiamo definire la sospensione dell’incredulità come quella capacità di chi scrive o di chi è fruitore di un’opera, di rompere i canoni della realtà per immergersi in un mondo che vive di regole proprie alle quali si attribuisce comunque una logica di verosimiglianza.
Come raggiungere la sospensione dell’incredulità
Come prima cosa rilassati e, soprattutto, non pensare di trovare in questa guida la formula magica in grado di risolvere tutti i tuoi problemi. Ci sono alcune cose a cui fare attenzione, certo, ma la differenza la farà ovviamente la tua abilità nello storytelling e il lavoro di editing curato insieme al tuo editor.
Per il resto:
- ricerca la coerenza ed evita le contraddizioni. Il lettore è un giudice attento e imperturbabile. Il suo solo compito è quello di scrutare da cima a fondo il prodotto della tua penna e basterà solamente un taglio di capelli diverso di un personaggio secondario, il colore degli occhi cambiato improvvisamente o quel particolare a cui nemmeno tu che hai scritto avevi fatto caso, a interrompere la melodia e rovinare tutto, ne abbiamo parlato approfonditamente in Come scrivere un fantasy;
- ambienta la storia in un contesto che conosci bene, anche dovesse trattarsi di un luogo di pura fantasia, studia ogni particolare nei minimi dettagli. Dovrai dare al lettore ogni informazione utile per ritrovarsi poi nel racconto, per approfondire puoi consultare Ambientare una storia;
- caratterizza bene i personaggi, così facendo ogni loro scelta risulterà coerente e logica con il percorso intrapreso;
- tu crederesti alla storia che stai raccontando? Parti da questa domanda per capire se quello che hai scritto abbia effettivamente senso. Se qualcosa nella storia non torna a te, che ne sei genitore, come potrà mai sospendere l’incredulità di un semplice lettore?
Come mantenere la sospensione dell’incredulità: gli errori da evitare
Dopo aver visto le cose che in assoluto sono alla base per costruire una buona storia, vediamo ora quali sono gli errori più comuni da evitare:
- non complicare troppo la trama: una storia semplice sarà anche più semplice da gestire e di conseguenza, specialmente se alle prime esperienze, riuscirai facilmente a non incappare in incongruenze che comprometterebbero la riuscita del libro;
- non elaborare un finale frettoloso, spesso quello di sottovalutare il finale è l’errore più comune quando ci si rapporta con il primo libro della propria carriera;
- non dare per scontato che il lettore conosca tutto, ricorda che il lettore è a conoscenza solamente di quello che tu, attraverso le tue parole, hai deciso di raccontare. Non dare per scontato nulla e descrivi con attenzione ai dettagli tutto quello che pensi sia importante;
- non sottovalutare i “perché”: cosa spinge i personaggi a compiere le loro azioni? Quello che hanno vissuto basta per giustificare le loro reazioni? Come sei arrivato alla soluzione che hai presentato? È realistico quanto hai descritto? Ha senso nel contesto che hai presentato?

Esempi riusciti di sospensione dell’incredulità
Nessuno di noi ha mai dubitato di una singola parola pronunciata nella Terra di Mezzo di Tolkien, e in generale il fantasy è un ottimo bacino di esperienze autoriali da cui attingere per capire come costruire una storia credibile nonostante ambientazioni tutt’altro che realistiche.
Sherlock Holmes poi è un altro esempio, di genere diametralmente opposto: nonostante alcune peculiarità tipiche di un uomo del tutto fuori dal comune, attraverso una narrazione ben costruita permette al lettore di immergersi a pieno in tutto quello che legge, senza dubitarne.
Leggi, leggi tanto. Prendi spunto dai classici e trova la tua strada per costruire il tuo personalissimo modo di sospendere l’incredulità del lettore.