Dai dialoghi alla caratterizzazione dei personaggi. Dal ritmo narrativo a quegli elementi dello storytelling a noi tanto cari. Scrivere, ormai lo abbiamo capito, è l’insieme di tutta una serie di tecniche che, mescolate tra loro, ci restituiscono una grande storia.
Ma anche il concetto di racconto è assai ricco di sfumature: non ne esiste solamente una tipologia, anzi. Nelle righe che seguiranno scopriremo insieme i diversi tipi di storia e come si differenziano tra loro, cercando di capire qual è la migliore a seconda delle diverse esigenze autoriali.
Indice
Tipi di storia
Per comprendere cosa intendiamo per “diversi tipi di storia”, dobbiamo partire da quanto descritto da John Truby in Anatomia di una storia. L’autore del celebre saggio parla di movimento narrativo, paragonando l’operato di un narratore a quello che succede in natura con la combinazione di elementi diversi:
“La natura si serve di alcuni modelli base per combinare gli elementi in sequenza […]. I narratori utilizzano questi stessi modelli, singolarmente o combinati, per collegare tra loro gli eventi narrativi lungo un arco temporale.”
Il modo in cui i diversi elementi interagiscono tra loro offrirà come sintesi una tipologia di storia ben precisa.
Storia lineare
Cominciamo dal tipo di storia forse più semplice da realizzare e da comprendere, quella lineare. In questo modello si prende come riferimento l’arco narrativo di un singolo eroe e ci si focalizza esclusivamente su di lui dall’inizio della vicenda fino alla sua conclusione.
La logica temporale che regola questa narrazione è di tipo storico e biologico. Il protagonista cresce non solamente in termini morali, ma anche in termini di età. Il lettore segue le sue azioni sin dal principio, passo dopo passo, fino al raggiungimento dell’agognato obiettivo.
Storia curvilinea
La seconda tipologia di storia che Truby propone è quella curvilinea, che paragona al corpo di un serpente o alle circonvoluzioni cerebrali, e che si caratterizza con un arco narrativo tortuoso, impervio e apparentemente privo di senso. Arco narrativo in cui tutte le peripezie del nostro eroe sono mosse da un’apparente assenza di logica.
Esempi di questo schema sono i romanzi epici, come l’Odissea, oppure la narrativa di viaggio. come Don Chisciotte e Le avventure di Huckleberry Finn.
Il protagonista di queste storie non possiede un desiderio di fondo talmente forte da spingerlo verso fantastiche avventure, ma vaga in lungo e in largo imbattendosi, passo dopo passo, nelle situazioni più disparate.

Storia a spirale
Il terzo tipo di storia è quella a spirale, in cui si ripercorre un sentiero che ruota intorno a sé stesso e termina in unico punto, quello del finale.
Questo schema è utilizzato spesso nei thriller, in cui il personaggio rivive più e più volte lo stesso episodio, cogliendo nuove sfaccettature di significato e nuovi particolari che andranno ad arricchire la trama.
Si tratta di un tipo di storia molto complessa da realizzare, perché il rischio è quello di risultare ripetitivi e monotoni. Dovrai essere molto bravə nell’offrire spunti sempre nuovi e interessanti, nonostante il continuo ripetersi della stessa scena.
Storia ramificata
La quarta tipologia di storia è forse la più complessa da realizzare, la storia ramificata. Essa si caratterizza per una presenza massiccia di trame e sottotrame che si diramano lungo il percorso per scissione o per aggiunta, e che riempiono la narrazione di particolari, eventi secondari ed elementi in grado di costruire un mondo vivo e in espansione.
Questo genere di storia la ritroviamo nei romanzi complessi, nelle grandi saghe fantasy o nei romanzi satiro-fiabeschi come I viaggi di Gulliver.
Il monito, se hai intenzione di approcciarti a questa tipologia di testo, è di fare attenzione a tutte le trame che deciderai di aprire. Dovrai dedicare loro il giusto spazio senza lasciare “troppi buchi in giro”. Il lettore tipico di questo genere è preparato ai lunghi racconti: non farti dunque spaventare dallo spazio a disposizione ma prenditi tutto il tempo e le pagine di cui hai bisogno.
Storia a esplosione
Ultima, ma non per importanza, è la storia a esplosione, che come un vulcano o come un dente di leone al vento si espande in maniera (apparentemente) incontrollabile, aprendo contemporaneamente infiniti percorsi e possibilità narrative.
Ovviamente è impossibile mostrare al lettore in maniera simultanea tutto quello che sta avvenendo all’interno della tua storia. Esistono però alcuni escamotage stilistici dei quali potrai avvalerti.
Se per il cinema ad esempio possiamo parlare di montaggio alternato, in narrativa basta mostrare specifici riferimenti temporali nei diversi capitoli. Il segreto è pensare le diverse trame come tante storie lineari, che si incontrano tra loro e si muovono all’unisono verso un’unica direzione.
L’obiettivo è sempre quello di far coesistere all’interno della stessa storia personaggi che si muovono all’unisono. Personaggi che non necessariamente condividono i medesimi obiettivi, ma che certamente rendono vivo lo stesso universo narrativo.
Come abbiamo visto i diversi tipi di storia si equivalgono per efficacia; quello che cambia è l’obiettivo di ogni singolo autore e i temi che ha deciso di affrontare all’interno del suo libro.
Il consiglio finale è quello di scegliere la storia che meglio si sposa con la tua penna e infine pubblicarla, attraverso pochi click, con Kobo Writing Life.