Scrivere è anche (e forse soprattutto) una questione di tecnica. Di allenamento, studio e applicazione di una serie di costruzioni narrative che contribuiscono a rendere il tuo libro unico.
Quello che approfondiremo oggi è il significato di cliffhanger, una delle tecniche che permettono di giocare con il tempo narrativo, e di conseguenza modulare a proprio piacimento il tempo di una storia.
Indice
Cliffhanger, traduzione e significato
Le traduzioni del termine cliffhanger sono varie, ma ciascuna contribuisce a restituire il significato di questa espressione e della sua applicazione pratica.
Il cliffhanger è un colpo di scena, un momento di forte suspense. In narrativa viene anche chiamata tecnica del finale sospeso e consiste nel taglio netto del racconto in un passaggio apicale, nel punto esatto in cui il lettore si aspetta di scoprire un particolare determinante, restando invece senza altre informazioni.
Un modo, quindi, per tenere incollato chi legge alle pagine del tuo libro, incuriosendolo al punto da costringerlo ad andare avanti per scoprire cosa c’è dietro quel finale di cui è stato privato.
Cliffhanger, esempi
Per comprendere nel pratico come si utilizza il cliffhanger, prendi come esempio le serie tv: sicuramente avrai nella tua mente il finale di un qualsiasi episodio, in cui la cesura arriva esattamente nel momento in cui dovrebbe esserci la svolta nella trama.
In letteratura, invece, ricorda gli svenimenti di Dante al termine dei canti della Divina Commedia, che interrompono il discorso e introducono bruscamente i passaggi successivi, lasciando nel lettore quel senso di incompiutezza che contribuisce a immergerlo nella lettura.
Oppure ancora, ne Le cronache del ghiaccio e del fuoco, in cui Martin salta spesso dalla focalizzazione da un personaggio a un altro, incrociando le trame e le storie e costruendo un racconto apparentemente frammentato, ma che pagina dopo pagina si delinea nella mente del lettore, costretto a procedere per scoprire che fine faranno i diversi personaggi.

Come ricreare il cliffhanger
Ovviamente non basta interrompere la storia in un momento qualsiasi, per ricreare l’effetto del cliffhanger. Il pericolo è quello di non aver fornito al lettore o alla lettrice abbastanza informazioni, e di conseguenza non aver creato quel livello di curiosità tale da invogliarlə ad andare avanti.
Non abusare di questa tecnica. Abituando il lettore a dei tagli bruschi, rischieresti di fatto di annullare l’effetto sorpresa, e quindi di annoiarlo e di sospendere definitivamente la lettura, non trovando nel testo nessun appiglio che lo stimoli ad andare avanti con la storia.
Come ultimo consiglio, ricordati che il picco della suspense, quello che viene anche definito climax, va costruito pagina dopo pagina. Non aver fretta di arrivarci, ma fornisci al lettore tutti gli elementi di cui ha bisogno per immergersi nella storia.
Per esempio un’ambientazione ricca e dettagliata in grado di rappresentare bene il contesto, un eroe caratterizzato da un conflitto (interiore o esterno) in grado di disegnare ogni sfaccettatura del suo carattere, oppure un antagonista forte, in grado di dare spessore a tutta la storia.
Incrocia questi elementi con minuzia di particolari, e usa il cliffhanger come punto di convergenza di tutte le emozioni che il lettore deve provare leggendo il tuo libro.
Una volta fatto questo, pubblica con Kobo Writing Life e goditi il successo che meriti.