Intervista a Serena McLeen

Quando si parla di self-publishing è impossibile non citare Serena McLeen. Autrice indipendente che dal 2017, anno della pubblicazione del suo romanzo d’esordio, è in vetta alle classifiche con i suoi lavori.

Al centro dei suoi libri ci sono donne forti e storie di famiglia. 

L’abbiamo intervistata per carpirne i segreti.

Parliamo di processo creativo: da dove arrivano le idee da cui attingi per la tua scrittura?

Le mie idee provengono da varie fonti e ispirazioni come, ad esempio, le storie passate di donne forti che mi hanno sempre affascinata, donne comuni che hanno affrontato sfide straordinarie. 

Queste storie mi ispirano e mi offrono un terreno fertile per creare narrazioni coinvolgenti. Altre ispirazioni le posso trovare ascoltando notizie, leggendo libri, guardando film o immagini che mi colpiscono profondamente. Un singolo spunto interessante può dar vita a una storia complessa. Infine, ma non ultima, la mia immaginazione. La mia creatività scorre liberamente quando mi immergo nella mia mente. Posso immaginare personaggi e scenari completamente nuovi, creando così le basi per un nuovo racconto.

Ovviamente a supporto delle idee ci sono la ricerca e la documentazione. Se sto lavorando su un argomento che richiede una base storica o un contesto specifico, investo tempo nella ricerca accurata. Questa ricerca arricchisce le mie storie di dettagli autentici e realismo.

Nel mio processo creativo, combino queste diverse fonti di ispirazione per creare storie che riflettono il passato e mettono in luce donne forti che sanno affrontare molte difficoltà. “È un processo affascinante che mi consente di condividere il mio mondo e le mie visioni con i lettori.”

Che rapporto hai con la scrittura e come è cambiato nel tempo? Hai una routine?

Il mio rapporto con la scrittura è stato un viaggio in evoluzione nel corso del tempo. Non ho una routine quotidiana fissa come scrittrice, ma il mio impegno per la scrittura è costante. La fase di ricerca e la costruzione dei personaggi sono parti essenziali del mio processo creativo. Dedico molto tempo a comprendere i dettagli del mio mondo e dei personaggi, assicurandomi che siano autentici e coinvolgenti. 

Quando inizio a scrivere e la storia inizia a fluire, posso passare ore immersa nella scrittura. È un momento magico in cui mi sento completamente connessa con i miei personaggi e le loro storie. Tuttavia, ci sono giorni in cui la scrittura non viene in modo naturale, e questo è del tutto accettabile per me. Se un giorno proprio non riesco, non mi metto pressione. So che è parte del processo creativo.

In sostanza, il mio rapporto con la scrittura è flessibile, ma il mio impegno per creare storie significative e coinvolgenti è costante. Nonostante le variazioni nella mia routine, la passione per la narrazione guida costantemente il mio lavoro di scrittrice.

 Sei un’assidua lettrice? Se sì, quali generi e autori o autrici preferisci? 

Sì, prima di essere una scrittrice, sono innanzitutto una lettrice appassionata. Leggere è una parte fondamentale della mia vita e del mio processo creativo. Mi piace esplorare una vasta gamma di generi letterari, e questo mi ispira in modo significativo nella mia scrittura.

Tra i generi che preferisco ci sono i gialli, la narrativa contemporanea, i thriller e i classici della narrativa. Mi affascina l’arte di costruire misteri e intrecci intriganti nei gialli, mentre la narrativa contemporanea mi offre una finestra su temi e questioni attuali. I thriller mi tengono sulle spine e mi sfidano con svolte inaspettate, mentre i classici della narrativa sono opere senza tempo che spesso offrono una prospettiva unica sulla condizione umana.

Ritengo che leggere diversi generi sia essenziale per arricchire il mio bagaglio creativo come scrittrice. Mi permette di apprendere diverse tecniche narrative, esplorare stili di scrittura vari e acquisire nuove prospettive. In definitiva, il mio amore per la lettura è intrinsecamente collegato alla mia passione per la scrittura e all’aspirazione a offrire ai lettori storie coinvolgenti e significative.

Cosa ti ha portato a decidere di pubblicare? C’è stato un evento particolare o è stato un processo spontaneo?

La decisione di pubblicare è stata influenzata da un evento particolare che ha avuto un impatto profondo sulla mia vita. Dopo aver vissuto un lutto familiare che mi ha profondamente provata e scossa, ho sentito la necessità di trovare una via per esprimere le mie emozioni, le mie riflessioni e i miei sogni. È stato in questo momento di profonda introspezione che ho deciso di dare vita al mio sogno di scrivere e pubblicare il mio primo romanzo.

La scrittura è diventata il mio rifugio, un mezzo attraverso cui ho potuto esprimere ciò che sentivo e dare voce alle storie che brulicavano nella mia mente. Pubblicare il mio primo romanzo, Come il veleno, è stato un passo importante, un modo per condividere con il mondo le mie parole e le emozioni che avevo racchiuso in esse. Dopo quel momento, la scrittura è diventata parte della mia vita. Non mi sono più fermata, poiché ho scoperto quanto sia gratificante e terapeutico, e ho desiderato continuare a condividere le storie che ho creato, con i miei lettori.

Come hai scoperto e ti sei avvicinata al self-publishing? A distanza di anni, cosa pensi di questa modalità di pubblicazione? L’hai vista maturare nel tempo?

Ho scoperto il self-publishing come un’opzione per pubblicare i miei libri attraverso una combinazione di curiosità e spirito imprenditoriale. Non volevo aspettare i tempi delle case editrici, e volevo avere il controllo completo su ogni aspetto del mio lavoro. Il self-publishing si è presentato come la soluzione perfetta per soddisfare queste esigenze.

Nel corso degli anni, ho visto il self-publishing maturare in una modalità di pubblicazione sempre più riconosciuta e rispettata. Grazie alle piattaforme online, è diventato più accessibile e ha aperto la strada a numerosi autori indipendenti per raggiungere un pubblico globale. La libertà che mi offre questa modalità di pubblicazione è inestimabile. Posso organizzare il mio tempo, decidere il design della copertina, fissare i prezzi e promuovere i miei libri come meglio credo. Questo approccio imprenditoriale si è rivelato estremamente gratificante per me, poiché mi ha permesso di gestire il mio lavoro in modo autonomo e di mantenere il controllo creativo sulle mie opere.

In sintesi, il self-publishing ha dato grande libertà e autonomia al mio processo di pubblicazione, consentendomi di perseguire il mio spirito imprenditoriale e di raggiungere un vasto pubblico di lettori. È una modalità di pubblicazione che ho visto crescere e maturare nel tempo, diventando un’opzione sempre più valida per gli autori indipendenti.

C’è qualcosa, secondo te, che distingue gli autori e le autrici in self da quelli “tradizionali”?

Per me non c’è alcuna differenza tra gli autori e le autrici che scelgono di pubblicare attraverso una casa editrice tradizionale e quelli che optano per il self-publishing. Uno scrittore è uno scrittore, indipendentemente dal percorso di pubblicazione che sceglie.

Una distinzione potrebbe risiedere nella gestione del processo di pubblicazione. Gli autori tradizionali lavorano con professionisti dell’editing forniti dalla casa editrice, che contribuiscono a perfezionare il testo prima della pubblicazione, mentre gli autori in self-publishing hanno il compito di cercare autonomamente editor o altri professionisti del settore per garantire che l’opera venga pubblicata nella forma migliore. Questa è una responsabilità che richiede particolare attenzione e cura. È fondamentale garantire che il lavoro sia ben curato e professionale, indipendentemente dal percorso di pubblicazione scelto.

In definitiva, la scelta tra self-publishing e pubblicazione tradizionale è una decisione personale, e ciò che conta di più è la passione, il talento e la dedizione dell’autore o dell’autrice alla sua arte. Entrambi i percorsi hanno i loro punti di forza e sfide, ma alla fine, l’obiettivo principale è condividere storie con il pubblico.

Cosa diresti agli autori e alle autrici che hanno qualche dubbio rispetto al self-publishing? 

Comprendo che il self-publishing è una scelta molto personale e che ogni autore o autrice potrebbe avere dubbi e preoccupazioni. Non ho i mezzi per risolvere i dubbi di altri autori, ma posso offrire alcuni consigli generali basati sulla mia esperienza. Come prima cosa la ricerca, prima di prendere una decisione, approfondisci l’argomento self-publishing, esplora le piattaforme di pubblicazione disponibili, leggi le esperienze di altri autori indipendenti e scopri come funziona tutto il processo dalla creazione alla vendita. 

Altra cosa importantissima è l’editing. Assicurati di investire nel miglioramento del tuo lavoro. Collaborare con editor professionisti è essenziale per garantire che il tuo libro sia ben scritto e privo di errori.

Fondamentale poi è la copertina del libro per attirare i lettori. Non sottovalutare l’importanza di un aspetto professionale e fatti aiutare da chi se ne intende.

Infine, il marketing e la promozione sono aspetti cruciali del self-publishing. 

Preparati a dedicare tempo ed energie a promuovere il tuo libro attraverso i social media, i blog e siti dedicati alla lettura. Non dimenticare di costruire un tuo sito web ed essere presente sui vari social network.

In ultima analisi, la decisione di optare per il self-publishing è personale e dipende dalle tue priorità e obiettivi. Non esistono risposte universali, ma con la giusta preparazione e impegno, puoi avere successo come autore o autrice indipendente.

Quanto sono importanti, secondo te, i servizi editoriali: copertina, correzione di bozze, editing? Come gestisci queste fasi per i suoi titoli? 

Per me, i servizi editoriali, come la progettazione della copertina, la correzione di bozze e l’editing, sono fondamentali e non devono essere trascurati in alcun modo. Queste fasi sono essenziali per ottenere un risultato professionale e di alta qualità. Ecco perché gestisco queste fasi affidandomi a professionisti del settore.

Riconosco che, come autrice indipendente, la responsabilità di gestire queste fasi cruciali ricada su di me. Pertanto, mi impegno al massimo per garantire che il mio lavoro sia professionale e di alta qualità. Utilizzare servizi editoriali è un investimento che ritengo indispensabile per presentare il mio lavoro al meglio, per offrire ai lettori un’esperienza di lettura gratificante.

Cosa pensi caratterizzi un buon romanzo familiare, una buona fiction? E cosa consiglieresti agli autori e alle autrici che vogliono approcciarsi a questo genere? 

Per me, un buon romanzo familiare o una buona fiction si distinguono per alcune caratteristiche chiave. La cosa fondamentale è la caratterizzazione dei personaggi, poiché sono loro che danno vita alla storia e creano un legame emotivo con il lettore. 

È importante prestare attenzione alla definizione dei personaggi che sono il cuore di un buon romanzo familiare o di una fiction, ma è altrettanto importante avere una trama coinvolgente e una scrittura scorrevole che catturi il lettore. La capacità di creare connessioni emotive con i personaggi e di narrare storie significative è fondamentale. Quindi, consiglio agli autori e alle autrici di concentrarsi su questi aspetti e di dedicare tempo ed energie per perfezionare il loro lavoro prima di pubblicarlo.

Rispondi